giovedì 18 settembre 2008

SVEGLIA!!!!

Sveglia!!!!
Cazzo, ma che ore sono? Le 11?!
E’ tardi… ma poi tardi per cosa, chi, dove?

Dunque Io mi chiamo, abito in via, mi piace...
noooooooo! oddio perchè proprio a me?! Io lavoro!
ma non uno di quelli belli, interessanti, stimoltanti, no io sono in ufficio dietro ad una scrivania!

Calma! Tranquilizzati, non è tutto perso! Non ti hanno ancora annientato.
Ora Concentrati, devi lavorare, altrimenti se ne accorgono!


E' vero devo resistere...
"Questo lo chiudo poi,
quindi inizio quest’altro nel pomeriggio,
su questo mi invento una balla che mi ha fermato….
..bene sono a posto, posso dire di lavorare."

Aspetta un attimo...cosa è successo fin’ora?
Dunque sono entrato alle 8.30....è più di 2 ore che sono seduto alla scrivania!
Speriamo che nessuno mi abbia parlato, chissà che cosa gli ho risposto,
avrò preso appuntamenti?
Oddio, non è che ho preso delle decisioni? Che disastro!


…Beh però in fin dei conti, ho già fatto almeno 2 pensieri,
ed erano anche compiuti e di una certa intelligenza, se si va a vedere.

Adesso basta…, mise da postazione: sorriso, occhio intelligente, testa alta

…posso tornare a riposarmi,

com’era quella ninna nanna?
2, 3, 5, 7, 11, 13, 17, 19, 23, 29, 31, 37, 41, 43, 47, 53, 59, 61, 67, 71, 73, 79, 83, 89, 97, 101, 103, 107, 109, 113, 127, 131, 137, 139, 149, 151, 157, 163, 167, 173, 179, 181, 191, 193, 197, 199, 211, 223, 227, 229, 233, 239, 241, 251, 257, 263, 269, 271………………..

Prime Number

La Violenza Contro Natura: il Pendolarismo

Sono un cazzone disorganizzato, disordinato ed intellettualmente pigro. Ecco cosa risponderei a chi chiedesse di descrivermi (tranne in caso di colloquio: organizzato, determinato ed entusiasta sono i 3 aggettivi che ho scelto). Sono fatalista, non pianifico, se posso farne a meno non penso, casa e postazione in ufficio sono egualmente ed indiscutibilmente caotiche.

Poi ho iniziato a fare il pendolare.

Prendo il treno delle 7.26 (se è soppresso/in ritardo 7.38), impiego 20 minuti per prepararmi (d’estate qualcosina in meno), 5 minuti per arrivare in stazione. Il treno del mattino è stato scelto in base ad punteggio dato dalla sommatoria di valori ponderati assegnati a fattori come: ora di arrivo, durata viaggio, capienza del treno, comodità dei sedili.

Se il treno è puntuale (dai 15 ai 18 minuti per arrivare in ufficio a seconda dei semafori) posso fare colazione al bar (non più di 7-8 minuti comunque, deroghe concesse solo se la Gazzetta è occupata). Tra i 10 e 15 minuti di ritardo salto, oltre i 15 corro o prendo l’autobus.

Ho costruito mentalmente la mappa del treno, so dove devo aspettare per essere vicino alle porte e dove sedermi per essere vicino all’uscita della stazione. Ma per passare un piacevole (??!!) viaggio dedicandomi alle mie attività predilette (dormire), nei pochi secondi di corsa al posto a sedere, devo essere abbastanza lucido per evitare di sedermi vicino a

- conoscenti (meglio evitare di parlare, questi pendolari di merda sono sempre nervosi e si fanno un sacco di problemi!)
- ingegneri (molti li ho schedati, altri li riconosco dall’abbigliamento..non me ne voglia la categoria ma si entusiasmano a parlare di lavoro alle 7e30 mentre io ho la bolla al naso)
- gruppi di ragazze/donne (tanto le fighe non viaggiano in treno...le altre parlano troppo)
- fumatori (avete provato a stare vicino ad un posacenere gigante per 1h?)
- teenager e bambini
- anziani (sono dotati di un sistema termoregolatore particolare, d’estate odiano finestrini aperti e aria condizionata, d’inverno hanno sempre caldo)

Sul perchè questi ultimi debbano viaggiare sui treni strapieni e in ritardo dedicati a pendolari ho da sempre un grosso punto interrogativo...magari tra 50 anni mi divertirò anche io a far chiudere il finestrino in estate a qualche giovanotto addormentato e vestito da matrimonio.

Per il viaggio mi sono comprato un IPOD che pesa 3kg che contiene più roba di quanto potrò mai scaricare, ho dovuto imparare ad usare 5 software diversi per poter scaricare/convertire/caricare musica e filmati. Leggo più libri di Pico de Paperis, mi sono fatto tessere della Feltrinelli, Mondadori e di tutte le librerie economiche.

Mi irritano gli imprevisti, l’orologio è il mio migliore amico, ho uno zainetto preparato la sera prima con il necessario per affrontare ore di attese, cellulare e ipod sono sempre caricati al massimo.

Un momento....non è che ai colloqui dico la verità??

Billy H.

mercoledì 17 settembre 2008

Terrestre; cosa vuol dire lavorare?


Cosa dovrei dire ad un alieno se mi chiedesse: cosa vuol dire andare a lavorare? Oggi, in tutta onestà, dovrei rispondergli “Beh… caro alieno, per quella che è la mia esperienza,, il mio lavoro consiste nello stare circa nove ore al giorno in un ufficio piuttosto squallido, seduto a una scrivania piuttosto squallida davanti a un computer piuttosto squallido anche lui. Organizzo (inutili) iniziative commerciali, pubblicitarie e promozionali che, in linea del tutto teorica nonché illusoria, dovrebbero far guadagnare più soldi all’azienda per cui lavoro.
Come? Non hai capito un cazzo? Guarda che è molto semplice: in sostanza clicco sul mouse abbastanza casualmente, scrivo mail dal significato misterioso, rispondo al telefono senza ascoltare e, più di tutto, mi rompo i coglioni.
Già.. mi rompo terribilmente i coglioni per l’80% del tempo. Ma mica solo io eh! Anche i ragazzi che condividono con me le loro giornate, a guardarli in faccia mentre fissano spenti il pc (o addirittura fissano il pc spento), direi che condividono il mio stesso stato d’animo.
Un misto di alienazione, rassegnazione e malinconia.
Una progressiva realizzazione di un destino mediocre, piuttosto triste e anonimo condito dalla consapevolezza che è comunque un destino discreto rispetto a tante altre persone di questo mondo che ce l’anno davvero nel culo (mah, che poi pensandoci bene chi è che ce l’ha davvero nel culo? A me non mi viene mica in mente nessuno a parte il centralinista della nostra azienda che puzza come un cammello ed è pure sordo).
Noi burattini da ufficio, caro alieno, buttiamo nel cesso i nostri preziosi giorni dal lunedì al venerdi passando le ore in stand by sognando futuri migliori in posti lontani.
Quando siamo più concreti sogniamo i week end o anche semplicemente le sette di sera. Certamente sogniamo qualsiasi cosa purchè sia fuori da qui. Aneliamo alla libertà.
Purtroppo si tratta di una libertà temporanea. Condizionata e rovinata dal pensiero del rientro in ufficio.
La libertà, quella vera, è per noi un’utopia del tutto immaginaria. Non la avremo mai perché, secondo la società di oggi, noi siamo già assolutamente liberi. Anzi siamo tra i più liberi di tutti in quanto titolari di un ambitissimo posto di lavoro a tempo indeterminato…
Chiaramente, invece, siamo degli sfigati. Non sfigati materiali, perché di oggetti ne abbiamo a bizzeffe, ma sfigati morali.
Il percorso scuola-università-lavoro che abbiamo fatto, piuttosto inconsciamente e involontariamente, ci ha portato a ottenere quello che oggi si ritiene sia la “realizzazione” nella moderna società capitalistca. E cioè la sicurezza economica. Purtroppo però sicurezza economica e soddisfazione personale sul lavoro sembrano avere ben poche relazioni tra loro (come dici? quanto pesa il tempo lavorativo sulla vita?... mah, niente di che, è solo il 50%)
Ora, caro alieno, io non se se tu mi capisca o meno perché non so come cazzo passate il tempo nel vostro pianeta. So però, con assoluta certezza, di avercelo nel culo perché, per quanto riguarda il pianeta terra, io non ho la soluzione a questo tipo di vita e, devo dire, questa è la cosa che mi pesa di più.
Non sapere che direzione prendere. Non vedere un obiettivo da raggiungere.
Tu mi dirai: beh, cambia lavoro no? Ma cazzo! E’ proprio questo il punto. Io non ho la più pallida idea di che fare e fino ad oggi, tutte le volte che ho cambiato lavoro, alla fine si è rivelata la stessa fregatura.
Insomma… caro alieno, in poche parole, secondo me state meglio voi nello spazio che non fate un cazzo tutto il giorno e andate in giro sulla vostra astronave… o… mi vorrai mica dire che lavorate anche li????
Torno a giocare a tribalwars che è meglio.
Ciao!
Polonegativo

Questione di sopravvivenza: i MMO

La conoscenza dei MMO (Massively Multiplayer Online) è essenziale per arrivare alla fine delle 8 ore di ufficio.
Trattasi di semplici giochi per lo più utilizzabili attraverso browser web e da più persone contemporaneamente; lungi dal voler essere una lista esaustiva (la potete trovare qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_videogiochi_MMO ) ecco alcuni suggerimenti su come passare il tempo in ufficio litigando con adoloscenti brufolosi. Ad ogni lavoro il suo MMO!!

http://www.hattrick.org/: (voto 8) è un gioco di calcio manageriale. Molto ben fatto e divertente, ha l’indubbio vantaggio di poter durare potenzialmente all’infinito e accompagnarvi così per tutto il vostro iter professionale. La vera pecca di hattrick è che, a meno che non si vogliano comprare più giocatori di Moratti o non si amino le statistiche più di Rino Tommasi, porta via troppo poco tempo (basterebbe un collegamento a settimana!). Troppo poco per un burattino!

http://www.tribalwars.it/: (voto 7) è un gioco di guerra medioevale. Tribalwars è un bel giochino che nei primi mesi può assorbire anche diverse ore di non vita. Con il passare del tempo però si inizierà ad odiare i ragazzini che attaccano senza pietà nei giorni ed alle ore più improbabili (occhio a week-end e festività). Può portare facilmente all’esaurimento nervoso per cui se ne sconsiglia l’uso oltre un certo numero di villaggi conquistati. Cazzo, io una vita ce l’ho (fuori dall’ufficio)!

http://www.linkedin.com/: (voto 4) sarò io che non lo capisco ma ho inventato il personaggio, ho scelto l’avatar e mi sono iscritto nelle community...ma non succede nulla! E poi i personaggi sono troppo fantasiosi: CEO, owner, founder: preferisco l’allenatore di calcio virtuale!