venerdì 28 agosto 2009

Una serata da Genoano


Il calcio italiano è malato, è lo specchio di un paese corrotto. C’è la fuga di talenti (perchè di cervelli proprio non si può parlare). La seria A non è più il campionato più bello del mondo. Vincono sempre le stesse squadre. Esiste la sudditanza psicologica. Ci vorrebbe la moviola in campo. I calciatori della nazionale non cantano l’inno di Mameli. I giornalisti rovinano il mondo del calcio. I procuratori rovinano il mondo del calcio. Gli ultras rovinano il mondo del calcio. La tessera dei tifosi rovina il mondo del calcio.

Ma noi ce ne freghiamo.

Riparte la stagione e dopo l’indigestione di calciomercato siamo di nuovo qui in trepida attesa del campionato, degli anticipi, dei posticipi, delle coppe, della Gazzetta al Lunedì, del treno dei servizi e del processo di Biscardi.

Perchè?

Il calcio riempie i vuoti. Il calcio ci fa sopravvivere in azienda, il calcio unisce e divide prendendo a calci in culo l’organigramma aziendale.

E non si tratta solo di calcio: c’è il fantacalcio (Dio benedica chi lo ha inventato: possiamo parlarne in ufficio per diverse ora consecutivamente), ci sono le scommesse, gli sfottò, ecc ecc.

Ma non era di questo che volevo parlare.

Sono stato invitato a vedere Odense-Genoa a casa di polonegativo. Ho deciso di accettare perchè:
- lui mi aveva invitato solo perchè era sicuro del passaggio del turno (anche se non lo ammetterà mai)
- sapevo che il Genoa avrebbe passato il turno (anche se non potevo dichiararlo) e quindi non mi avrebbero tacciato di portare sfiga

In questa logica omerto-cabalistica abbiamo iniziato a vedere la partita con classica pizza e birra insieme a Jack (altro genoano sfegatato e compagno di Fantacalcio).

Ho già visto alcune partite in compagnia di genoani perciò, dal momento che mi sono molto simpatici, vorrei sfatare il mito che li vede esagitati, superstiziosi e con i complessi di persecuzione.

Ecco i fatti salienti delle partita:

- Siamo in cucina a tagliare le pizze; dal salotto arriva la voce del telecronista che descrive l’azione d’attacco del Genoa. Smettiamo di parlare...TIRO DI FIGUEROA..FUORI! Jack: “Meno male che non ha segnato altrimenti dovevamo stare di qua a seguire la partita dall’altra stanza”. Alzo la testa sorridendo per la battuta...non era una battuta.
- Al terzo colpo di tacco (sbagliato) di Zapater polonegativo incoraggia il neo-acquisto (“Prendo l’aereo e vengo a menarti”)
- Dopo il momentaneo vantaggio dell’Odense la tensione sale e il commentatore (Andrea Agostinelli) dice Genova al posto di Genoa per la trentesima volta. polonegativo: “BASTA! BASTA! SEI PAGATO PER DIRE STRONZATE”. Jack non si scompone: “Guarda che lo fa apposta, è un ex doriano questo qui. (non conosco la fede di Agostinelli ma ha giocato un anno nel Genoa, senza imparare il nome della sua squadra a quanto pare)
- Gol del Genoa. Polonegativo: “SIIIIIII PORCO XXX!!!!” corre fuori dal balcone “PORCO XXX!!!! PORCO XXX!!” Rientra con il fiatone “Stanno esultando anche i miei vicini”. Lo guardiamo attoniti e lui replica “L’ho presa un po’ sul piano mistico-religioso”

La partita termina 1-1, il Genoa passa. Sono contento perchè di tensione ne ho accumulata parecchia anche io e domani (in ufficio) ho qualcosa da scrivere sul blog!!!

giovedì 13 agosto 2009

Di ritorno dalle ferie



Quando sei in vacanza arriva finalmente un giorno in cui ti svegli e scopri che non stai più pensando all'ufficio. Un giorno in cui, finalmente, non visualizzi più la faccia da coglione del tuo capo, le psichedeliche luci al neon, la tua scrivania di compensato, le pareti squallide dell'ufficio... Un giorno in cui ti svegli ed hai dimenticato le cose in sospeso da fare, gli screzi con questo o quel collega, l'attanagliante senso di prigionia... Un giorno in cui ti senti, quasi in modo euforico, libero. Finalmente padrone delle tue azioni e pensi, quasi in modo timoroso, che si potrebbe davvero vivere una vita cosi. Facendo quel che si vuole.
Bene, quel giorno è il giorno che devi tornare in ufficio.
Le ferie sono finite.
Ti aspettavamo, schiavo.
Bentornato.

polonegativo