mercoledì 11 novembre 2009

La riunione



Entro in ufficio presto e dopo aver svolto il mio rituale quotidiano principalmente basato su caffè-bagno-gazzetta (scegliete voi l’ordine) provo a concentrarmi sui miei compiti quotidiani.

Mentre i corridoi iniziano ad animarsi Lotus mi avverte che oggi è prevista un riunione. Lo scopo è incontrare (cito testualmente “un'esperto di portal e soluzioni di collaboration in ambiente XXXX. La persona è di spessore, vanta una competenza pratica e teorica di ottimo livello. Ritengo sia un'occasione per momento di confronto di buon livello con l'esterno”. Mentre mi interrogo sul reale significato dell’incontro (il confronto con l’esterno è una scusa che non posso prendere sul serio) mi accordo che la riunione è fissata dalla 10.00 alle 17.00. Sono certo che sia un errore nella pianificazione, ma sono comunque preoccupato per la giornata che mi ero immaginata placida e sonnacchiosa.

Alla 10.05 mi presento in sala riunione avvalendomi della legge aziendale non scritta che chi arriva in ritardo non è un cafone ma solo uno che è “davvero oberato” (in realtà ero al caffè con i colleghi).

Con grosso stupore che mi trovo tra:

4 persone della mia azienda (tutte dell’IT e blackberry-dotate)
7 persone incravattate dell’azienda XXXX tutte con portatile APPLE acceso e pronte a scrivere brief, feedback e minures.

Manca solo il mio capo che – poverino – deve essere davvero oberato.

Dopo pochi minuti di introduzione mi si chiarisce la strategia della riunione. I presupposti sono:

La nostra azienda ha bisogno del prodotto XXXXX
IT si è preaccordata con azienda YYYYY per fare comprare al marketing il suo prodotto XXXX.
IT ha bisogno dell’approvazione del Marketing.

Questa riunione è per mostrare le potenzialità del prodotto al marketing ma sarà condotta in modo che il marketing non capirà nulla nè potrà fare obiezioni. D’altra parte il Marketing non potrà comprare nessun altro tipo di prodotto, perché qualunque cosa scelga L’IT remerà contro come gli Abbagnale ai bei tempi e l’azienda non avrà mai ciò di cui ha bisogno.

Ora che mi è chiaro il mio ruolo mi concentro sui miei obiettivi:
• passare nella maniera più indolore possibile queste 7 h. di riunione
• assicurarmi che nel prodotto XXXX dell’azienda YYYY ci sia almeno una delle cose che serve al marketing (altrimenti subirò un pistolotto dal mio capo sui miei ruoli e responsabilità)
• prepararmi a salire al più presto sul carro di quello che sarà il vincitore (IT)

Mentre rimugino su queste cose entra il mio capo: non sono più solo! Ora ho un importante sostegno dirigenziale e decido che alla prima pausa gli rivelerò quanto sospetto.

Intanto parte la riunione, la persona del marketing dell’azienda YYYY esordisce cosi: “Ho preparato una ventina di slide di introduzione. Mi spiace che sono in inglese ma....(pausa di incertezza) io le faccio sempre così”.

Un moto di disgusto mi attraversa il corpo. Metto il cervello in stand by e cerco di ricordare il calendario della prossima domenica di seria A per approntare una strategia fantacalcistica.

Nel frattempo il blackberry del mio capo suona, lui risponde e poi mette giù. Si alza in piedi, emette qualche suono gutturale e bofonchia scuse (ehe andare uhmm interessante..si si peccato ma ci sentiamo) e se ne va. Sono di nuovo solo.

Nel frattempo prende finalmente la parola l’esperto di portal e soluzioni di collaboration, che inizia la sua parte. Mentre apre il suo file mi cade l’occhio sul num di slide: 89!!! Mi sento mancare, la testa mi fa male, la vescica è gonfia (ma nessuno deve mai pisciare????), faccio disegni sul blocco, guardo la partita di arkanoid (tifando per i mattoncini) che un mio collega sta facendo sul suo blackberry. Provo a contare il numero di parole in inglese che l’esperto di portal e soluzioni di collaboration dice, maa dopo qualche decina mi affatico e smetto.

Dopo molte ore, diverse battute tra esperti IT che faccio finta di capire, ilazioni di svariato genere sui desideri i quelli del marketing e delle loro pippe mentali termina la presentazione dell’esperto di portal e soluzioni di collaboration.

Sono incazzato nero: ho perso tutti i treni utili, salterò metà della cena che avevo in programma e domani dovrò fare tutto il lavoro che non sono riuscito a fare oggi. Ma mentre spengo il pc alla mia postazione esce il capo dall’ufficio e sorridente mi dice “Ah già finito? Aspetta che faccio una telefonata e mi racconti”.

Da bravo burattino mi siedo e aspetto.

Billy H.

2 commenti:

giuliano64 ha detto...

Non oso crederci.
(E, detto-tra-parentesi, sarei feice di bere qualche birra con te...)

Riot ha detto...

Ciao Giuliano,
abbiamo un po'abbandonato...scusa per il ritardo

Scrivi pure a riot1977@gmail.com!

ciao